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«Volevo solo giocare a calcio… e vincere, ovviamente. Poterlo fare nella Juventus è stato un privilegio assoluto. Tredici anni intensi, fatti di battaglie e di gol. Di trofei prestigiosi. Di corse sulla fascia sinistra e di cross. Di trasferte infinite e di uno spogliatoio che ho sempre considerato come una seconda famiglia. Di Torino che mi ha accolto come un figlio. Di una squadra che mi ha permesso di raggiungere il sogno di ogni bambino: vincere i Mondiali. La Juve mi ha preso per mano e mi ha fatto scoprire il mondo. Mi ha dato l’opportunità di conoscere persone eccezionali: compagni con cui ho condiviso anni indimenticabili, campioni di altre epoche, allenatori e dirigenti che sono stati un esempio in campo e fuori. Ve li racconto in queste pagine, insieme a tanti aneddoti, curiosità e ricordi personali. La lezione è che se vuoi ottenere dei risultati servono impegno, lavoro, sacrificio. …