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Album d’esordio di Mått Mūn, produzione della label veneta Beautiful Losers. La giovane etichetta, che da circa una anno sta registrando e pubblicando progetti italiani in controtendenza, ispirati all’indie internazionale, dopo aver esplorato territori folk e alt-rock con An Early Bird, Are You Real? e A Red Idea, entra per la prima volta con quest’album nel mondo synth-pop.
Il revival degli anni ‘80, le atmosfere à la Stranger Things, una fascinazione per il cosmo, cascate di synth e tante drum machine: questi sono gli elementi che costituiscono il sound delle canzoni di Cosmography. Dieci brani che dipingono scenari apocalittici, post-umani, ma sempre con la leggerezza di chi vuol soprattutto raccontare le storie che ci hanno affascinato da adolescenti e divertire.
Dietro il moniker anglo-giapponese dell’autore, Mått Mūn, si cela Mattia Menegazzo, cantante e chitarrista veneto dai trascorsi rock. L’incontro con Andrea Liuzza, titolare dell’etichetta e produttore di tutti i progetti pubblicati, lo ha spinto ad affrontare questo viaggio nel cosmo, alla ricerca del battito del cuore universale.