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Paolo Rossi 20x29cm circa Hand Signed Photo Foto Autografata (COA)

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Paolo Rossi 20x29cm circa Hand Signed Photo Foto Autografata (COA)

Apprendista comico sulle pedane dei club, Paolo Rossi esordisce come attore nel 1978 in Histoire du Soldat, opera da camera, da leggere, recitare e danzare, un capolavoro misterioso, del compositore russo Igor’ Fëdorovič Stravinskij, su libretto in francese di Charles-Ferdinand Ramuz, rappresentato per la prima volta nel 1918 al Teatro del Casinò di Losanna e in Italia, rappresentato alla Scala di Milano, per la regia di Dario Fo. La trama è simile ad un piccolo Faust: un militare in licenza scambia col demonio il proprio violino (che simboleggia l’anima), in cambio di un libro che dà la ricchezza. Lo stile della musica ha un carattere eclettico e cosmopolita, con influssi jazzistici: ragtime nordamericano, valzer viennese, tango argentino, si affiancano al motivo conduttore (leitmotiv) del soldato, l’unico che conserva un tono russo.

Con la compagnia del Teatro dell’Elfo, nel 1983, è fra gli interpreti di Nemico di Classe di Nigel Williams, diretto da Elio De Capitani. Nemico di classe è un grido di avvertimento verso la violenza demenziale, il razzismo, l’ignoranza di un ragazzino di periferia che ha come esempio la stessa ignoranza di alcuni uomini politici del paese. La primissima apparizione televisiva la si deve al Film TV Una Favola Spinta del regista Guido Tosi, in coppia con l’amico e collega nella compagnia del Teatro dell’Elfo Claudio Bisio, girato negli ultimi mesi del 1983 ed andato in onda nel 1984 su RaiDue nel ciclo “Tre Storie Milanesi”. Nel 1985, Amanti e Comedians diretti da Gabriele Salvatores; veste poi i panni di Ariel ne La Tempesta con Carlo Cecchi.

Nella seconda metà degli anni ottanta è tra i protagonisti dei film di Carlo Vanzina Via Montenapoleone (1986) e Montecarlo Gran Casinò (1987): nel primo interpreta uno yuppie rampante mentre nel secondo è un baro che spalleggia Ezio Greggio. Presto emerge il suo personale modo di fare teatro: si produce in Recital, Chiamatemi Kowalski, The Times They Are a-Changin …Un’altra Volta …Again!, cui seguono spettacoli dalla struttura originale che li fa definire “antimusical sociali”, tutti con la regia di Giampiero Solari: tra questi, Le Visioni di Mortimer (1988); La Commedia da due lire (1990), esperienza di rilettura di un particolarissimo classico come L’opera del Mendicante di John Gay; C’è quel che c’è e contemporaneamente il monologo Operaccia Romantica del 1991, con cui Rossi offre un quadro irriverente dell’Italia contemporanea. Nel 1993 interpreta Pop & Rebelot e va in scena all’XI Festival di Asti con Jubilaum di Tabori. È del 1994 la sua personale rilettura della storia di Milano dal 1963 al 1994, con lo spettacolo Milanon Milanin.

Anche il vasto pubblico delle platee televisive ha nel frattempo occasione di conoscerlo: la sua prima “avventura” sul piccolo schermo, quel Su la testa! su Rai 3 nel 1992, riscuote subito un buon successo. Affiancato da Lucia Vasini (compagna di vita per molti anni e partner dei suoi primi spettacoli teatrali) e Cochi, ha il merito di proporre al grande pubblico nella sua trasmissione, tra gli altri, personaggi come Aldo, Giovanni & Giacomo, Antonio Albanese, Maurizio Milani e Antonio Cornacchione, che vedono proprio da allora nascere la loro popolarità. Nel 1994 partecipa al Festival di Sanremo cantando la canzone I soliti accordi in coppia con Enzo Jannacci. Il brano si piazza al sesto posto.

Altresì nel 1994/95 conduce su RaiTre, insieme a Piero Chiambretti, la trasmissione Il Laureato. Il programma si svolgeva davanti a un pubblico di studenti, in alcune università italiane: nel corso di ogni puntata intervenivano diversi ospiti a tenere “lezioni”, tra cui Dario Fo, Michele Serra, Gianni Minà, Paolo Villaggio, Gabriele Salvatores, Oliviero Toscani, Dario Argento, Vanna Marchi ed altri. Numerosi anche gli ospiti musicali, come Francesco Guccini, Patty Pravo e Gianna Nannini. Nel 1997/98 conduce il fortunato Scatafascio, in onda su Italia 1, cui sono invitati vari altri attori e comici. Coaudiuva la conduzione, con nuovo ruolo e nuova personalità rispetto al passato, l’allora modella e valletta Natasha Stefanenko. Numerose sono anche le comparsate nel programma della Gialappa’s Band Mai dire Gol su Italia 1 dal 1993 al 1998.

A partire dalla stagione televisiva 2005-2006 è spesso ospite di Che tempo che fa, programma di approfondimento basato sull’attualità, in onda su Rai Tre e condotto da Fabio Fazio e del parallelo Vieni via con me. Rossi partecipa alla trasmissione con varie modalità, sia facendosi intervistare dal conduttore sia esibendosi in numeri di satira teatrale, sia recitando testi classici legati in qualche modo alle vicende legate all’attualità. Di recente è stato ospite della puntata del 10 marzo 2011 del programma Rai 3 Parla con me, intervistato da Serena Dandini e Dario Vergassola. Inoltre, approda a sky con lo show Confessioni di un cabarettista di M. in onda su Sky Uno.

Il 1995 è un anno molto importante per l’attore: idea e mette in scena Il circo di Paolo Rossi, spettacolo itinerante che si sposta con una carovana e una serie di tendoni per tutta l’Italia (100 repliche in due stagioni), col suo gruppo di 18 tra musicisti e attori/mimi (tra cui i prepotentemente emergenti Aldo Giovanni e Giacomo). In seguito Rossi si è concentrato nel suo personale rapporto con i classici per narrare meglio il mondo contemporaneo: amati dalla critica ma soprattutto da un pubblico ampio e vario (da quello tradizionale delle stagioni in abbonamento fino a quello che si avvicina al teatro proprio per la curiosità suscitata da Rossi), ecco dunque Rabelais (1996), liberamente tratto dal Gargantua e Pantagruel di François Rabelais; l’originale Romeo & Juliet – Serata di delirio organizzato (1998), dove il pubblico, chiamato ad agire all’interno della rappresentazione, diventa senza possibilità di scampo parte integrante dello spettacolo; o, infine, Questa Sera si Recita Molière – Dramma da ridere in due atti (2003), in cui Rossi veicola forti riferimenti all’attualità all’interno di un’antica recita di guitti della commedia dell’arte, che rielaborano a modo loro scene tratte da una commedia di Molière.

Nel 2001, inoltre, scrive, dirige e interpreta Storie per un delirio organizzato, sorta di “laboratorio continuo” in cui coinvolgere il pubblico narrando storie di vario tipo: perché il pubblico, per lui, è e deve mantenersi vivo e partecipe anche quando assiste ad uno spettacolo. Nelle due stagioni teatrali 2002/03 e 2003/04 Paolo Rossi ha portato al pubblico in una lunga tournée seguita da oltre 150.000 spettatori la sua creazione Il signor Rossi e la Costituzione – Adunata Popolare di Delirio Organizzato, in cui affronta i temi della coscienza civica e politica del paese con energia “comica”, appoggiandosi ai classici greci che parlano della tirannia, o al testo stesso della Costituzione italiana. Il viaggio teatrale di Rossi nella coscienza civile, politica e sociale dell’Italia contemporanea è proseguito nella stagione 2004/05 allargando lo sguardo verso il mondo, verso le altre culture e tradizioni. Da qui nasce Il signor Rossi contro l’Impero del male, progetto multiculturale a cui ha contribuito un cast di artisti italiani e internazionali provenienti dalle più diverse esperienze sceniche. Non a caso a curarne le musiche è stato Franco Battiato, da tempo sperimentatore dei contatti tra le culture più lontane.

Nel 2007 partecipa al 57º Festival di Sanremo con il brano inedito di Rino Gaetano In Italia si sta male (si sta bene anzichenò). La canzone viene apprezzata dalla critica. Alla fine della manifestazione si classifica dopo le prime 10 canzoni. Per la stagione teatrale 2008 nasce uno spettacolo: Ubu Re d’Italia, liberamente ispirato a Ubu re di Alfred Jarry, un capolavoro del Surrealismo, maschera grottesca e arrogante del potere, che interpreta i giorni contemporanei, denuncia la stupidità di una società culturale e politica vuota. Già rappresentato e recensito al Palavobis di Milano da Dario Fo, doveva andare in scena a Parma dal 28 al 30 gennaio 2008 al Teatro Valli, a Padova, sul palco de La Città del Teatro di Cascina (Pisa), al teatro Ambra Jovinelli di Roma e in teatri di altre città italiane, ma viene sospeso e rinviato per motivi di salute.

Dal 2008 collabora con la compagnia Babygang, con la quale porta avanti un progetto sul Teatro Popolare. Dal 2010 collabora con il centro teatrale La Corte Ospitale di Rubiera che produce Il Mistero buffo nella versione pop 2.0 (debutto 2010); Serata del Disonore (debutto estate 2010); L’amore è un cane blu – la conquista dell’Est (debutto novembre 2012). Nel 2010 è candidato in Lombardia al Consiglio Regionale per la Federazione della Sinistra. Ha poi affermato: «L’ho fatto per un amico, Vittorio Agnoletto. Non sono comunista, al più anarchico. E la mattina delle elezioni sono rimasto a casa. Credo di essere l’unico candidato che non si è votato.» (dal Corriere della sera del 15 aprile 2010). Il 17 febbraio 2012 ha duettato con Samuele Bersani durante la quarta serata del 62º Festival di Sanremo, con la canzone in gara Un pallone. Il 14 maggio 2012 ha partecipato con un intervento alla trasmissione Quello che (non) ho condotta da Fabio Fazio su La7.

Nel 2015 vince la Targa Graffio/Musica da Bere che ritira venerdì 8 maggio durante la manifestazione, che si svolge al Teatro CTM di Rezzato.

Il 9 febbraio 2018 partecipa al 68º Festival di Sanremo duettando con il gruppo musicale Lo Stato Sociale, con la canzone in gara Una vita in vacanza.

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Peso 0,200 kg